Emozione e stupore tra il pubblico presente a Palazzo Dosi per l’inaugurazione di Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati, “un regalo della Fondazione Varrone alla città” che vede riunite per la prima volta dopo molti anni a Rieti le più importanti opere del maestro della Metafisica. “L’idea di una grande mostra su Giorgio de Chirico a Rieti è nata dalla riscoperta del suo legame con il territorio attraverso la figura di Vincenzina Petrangeli, che di casa de Chirico fu molto di più di una brava e fedele governante – ha detto il presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio durante la cerimonia inaugurale svoltasi nel cortile di Palazzo Dosi – Una storia nella storia, la sua, contenuta nell’ultimo libro pubblicato dalla Fondazione dedicato ad un'altra piccola grande donna del Cicolano, Madre Margherita Pascalizi. In quell'occasione mi presi l'impegno di valorizzare i de Chirico che le suore avevano al Monastero. Ma poi strada facendo abbiamo voluto fare di più e di meglio: questa mostra è nata così, grazie all’incontro con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. E ora abbiamo a Rieti opere che hanno fatto il giro del mondo e che siamo felici di mettere a disposizione della città”. “La Fondazione Varrone voleva fare una mostra di livello nazionale e ci siamo riusciti – ha detto Paolo Picozza, presidente della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico – Erano anni che non si faceva una mostra con tanti pezzi di Giorgio de Chirico, compresa la parte delle sculture e la splendida Apocalisse: un’operazione davvero importante che siamo riusciti a fare in poco più di due mesi e mezzo grazie ai nostri curatori e ai nostri staff che hanno lavorato senza risparmiarsi. Sarà una mostra che darà visibilità a Rieti e che lascerà dietro di sé un catalogo ugualmente importante e di grandissima qualità”. La mostra, a cura di Simonetta Antellini e Lorenzo Canova, offre al pubblico un’ampia e importante rassegna dell’opera di Giorgio de Chirico attraverso una selezione delle più significative opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma e di quelle custodite nel museo del Monastero di Santa Filippa Mareri di Borgo San Pietro. Il filo conduttore, insito nel titolo - Gli spettacoli disegnati - rimanda all’importanza visiva, costruttiva e simbolica dell’elemento teatrale nell’opera dell’artista.
Nelle undici sezioni sviluppate tra piano nobile e spazio espositivo al pian terreno di Palazzo Dosi sono esposti cinquantacinque tra quadri e acquarelli insieme a una selezione di opere grafiche e di sculture che abbracciano i maggiori temi dell’opera del maestro: dalla sua ripresa della Metafisica giovanile alla pittura che dialoga con i grandi pittori della storia dell’arte, fino ai capolavori del suo periodo neometafisico che è oggi apprezzato in tutto il mondo per la sua straordinaria importanza. All’inaugurazione è intervenuta madre Anatolia Maceroni, che ha ricordato il legame tra le Suore Francescane di Santa Filippa Mareri e de Chirico. Entusiasta il sindaco Antonio Cicchetti, per una mostra “che smentisce tutti coloro che parlano di Rieti come una città senza stimoli e senza visione”. “E’ una mostra che ci interroga e che ci inquieta, ma dove si coglie ovunque il senso del sacro” ha detto il vescovo Domenico Pompili nel benedire l’iniziativa.
La mostra inaugurata oggi sarà aperta fino al 31 luglio, tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 17 alle 20; il sabato e la domenica anche la mattina dalle 10 alle 13. Sarà aperta anche la domenica di Pasqua, il lunedì di Pasquetta e il 25 aprile, mattina (ore 10-13) e pomeriggio (ore 17-20). L’ingresso è libero e gratuito.
13-04-2022