Dell’imponente Palazzo Potenziani Fabri, la sala mostre ricavata tra piano terra e mezzanino nei primi del Duemila è lo spazio più frequentemente aperto alla fruizione pubblica, avendo ospitato nella sua quindicinale attività numerose mostre d'arte. L'origine del complesso risale al XIII secolo. Nel corso del XVI secolo, le singole unità, di cui era stata a lungo proprietaria la famiglia Pasimelli, passarono nelle mani dei Fabri cui si deve molto probabilmente l’unificazione dei preesistenti edifici in un unico imponente palazzo durante la prima metà del XVI secolo. Agli inizi dell’Ottocento il palazzo risultava diviso tra vari proprietari fra cui spiccava la famiglia Potenziani, dai cui eredi la Cassa di Risparmio di Rieti lo acquistò nel 1979 avviando un impegnativo intervento di risanamento, recupero e restauro.
Attualmente il palazzo è sede della Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti, che ne ha promosso il riassetto creandovi nuovi spazi attrezzati tra cui la sala mostre alla quale si accede dal civico n. 24 di via dei Crispolti. Lo spazio espositivo è costituito da sette sale di cui tre al piano terra e quattro al piano “mezzanino” che si affacciano, eccetto quella di ingresso, sul lato dello sperone roccioso su cui è stato costruito il Palazzo. Dalle sue numerose finestre si gode una vista spettacolare sui tetti e sugli orti di Rieti e sul suo fiume, il Velino.
Negli anni la Sala Mostre di Palazzo Potenziani ha ospitato numerose esposizioni temporanee per rendere omaggio ad artisti cari al nostro territorio come Antonino Calcagnadoro e Giuseppe Ferrari, Arduino Angelucci, Eugenio Rambaldi e Mario Maggiori, ma anche artisti di fama mondiale come nel caso delle esposizioni "Da Modigliani a Fontana" e "Da De Chirico a Warhol".