C’è una nuova luce accesa tra le faggete di Terminillo: è Villa Rosina, la casa dei bambini della Fondazione Varrone, pronta ad ospitare bambini e ragazzi reduci da lunghi percorsi di cura per soggiorni con le famiglie a contatto con la natura e in sicurezza, potendo contare su un'assistenza sanitaria dedicata. Il progetto ha preso le mosse nell’autunno 2020 con la donazione della villa di famiglia di Flaminia e Iaia Ercolani alla Fondazione Varrone e si è poi strutturato con la partecipazione dell’ASL di Rieti, dell’Associazione Bambino Gesù e AGOP di Roma, l’ALCLI Giorgio & Silvia e la Mensa di Santa Chiara di Rieti, le cui rappresentanti stamattina hanno firmato il protocollo d’intesa che inquadra l’iniziativa. Associazione Bambino Gesù e Agop per quel che riguarda pazienti in cura negli ospedali romani del Bambino Gesù e del Policlinico Gemelli, ASL e Alcli per bambini e ragazzi in cura all’ospedale di Rieti individueranno le persone potenzialmente interessate ai soggiorni e provvederanno all’assistenza sanitaria. La Mensa di Santa Chiara garantirà l’accoglienza degli ospiti, i pasti e la pulizia della casa. La Fondazione Varrone, oltre a mettere a disposizione la struttura, si farà carico delle spese di soggiorno e del coordinamento del partenariato.
GLI INTERVENTI. “L’atto di generosità delle sorelle Ercolani ha smosso tanti mondi e ora siamo qui a condividere qualcosa di bello che farà bene a tutti – ha detto il presidente della Fondazione Antonio D’Onofrio, affiancato dal segretario generale Brunella Lilli – La firma che mettiamo sotto questa intesa non è solo un atto formale ma qualcosa di veramente sentito. Rosina sarebbe felice a sapere che queste stanze si ripopoleranno di bambini”. Il primo gruppo di giovanissimi è atteso dopo il ponte dell’8 dicembre, accompagnati da personale del Bambino Gesù, ha preannunciato la vice presidente dell’omonima associazione Francesca Rebecchini: “Vedrete, questo posto rappresenterà una cura ricostituente”. Sull’importanza di garantire a bambini e ragazzi momenti di vacanza a contatto con gli altri e con la natura ha insistito anche Benilde Naso, presidente dell’Agop: “Quando cominciammo a proporre queste esperienze, ormai 40 anni fa, sembrava impossibile: invece l’incontro, l’unione, la solidarietà possono fare miracoli”. “E’ l’amore che può tutto e noi dell’Alcli lo sappiamo bene” ha detto la presidente Santina Proietti. “Questo è un sogno coltivato da almeno due anni che finalmente si realizza”, ha detto Stefania Marinetti ricordando i primi contatti con la Fondazione e la scoperta di Villa Rosina. “Sarà una casa e sarà una casa accogliente e ospitale, nel segno della nostra appartenenza alla regola francescana”. Più istituzionale ma non meno sentito il saluto del direttore amministrativo della Asl Paola Petti: “Quello della Fondazione è un progetto davvero importante in una logica di umanizzazione del percorso di cura e la Asl è lieta di farne parte”.
I RICORDI. Tanti ricordi e qualche lacrima di commozione per le sorelle Ercolani: “Davvero mamma sarebbe contenta di rivedere la sua casa riaperta e riaperta così – ha detto Iaia – è un bene per chi verrà qui a soggiornare ed è un bene anche per Terminillo, a cui restiamo tutti molto legati”. Parole sincere di benedizione dal parroco, padre Mariano Pappalardo, prima del taglio del nastro a cui è seguita la visita della casa anche da parte della tanta gente che si è ritrovata stamattina a via dei Frassini, nonostante la pioggia e il freddo. Questione di ore e arriverà anche la neve: quanto di meglio potrà offrire Villa Rosina d’inverno ai suoi piccoli ospiti.
LA CASA. Disposta su più piani, Villa Rosina si presenta come una elegante e sobria casa di montagna, facilmente raggiungibile in auto e a piedi dalla vicina Pian de Valli. Cuore della casa è la grande sala con camino, luminosissima per via delle finestre con vista sul bosco e sulla valle reatina e con cucina e dispensa a servizio. Altro ampio locale comune è al pian terreno ed è stato attrezzato per i giochi dei bambini. Al secondo piano, al quale si accede con una caratteristica scala a chiocciola, vi sono cinque camere - due matrimoniali, una doppia, una singola e una con due letti a castello – con l’originale rivestimento in legno e tre bagni.
I SOGGIORNI. La casa dei bambini della Fondazione Varrone è a disposizione di piccoli pazienti onco-ematologici o affetti da altre patologie comunque gravi e delle loro famiglie per settimane bianche e settimane verdi gratuite, con arrivo la domenica pomeriggio e partenza la mattina della domenica successiva o per soggiorni personalizzati di diversa durata. La casa può ospitare fino a due famiglie contemporaneamente. Il soggiorno è comprensivo di assistenza sanitaria, pasti e attività ricreative, a totale carico dell’organizzazione.
Per informazioni sul progetto si può contattare la Fondazione Varrone (0746 491430 int.3 o info@fondazionevarrone.it).
Per i soggiorni si possono contattare l’Associazione Bambino Gesù (340 2327254 – 333 9389943 o abgo.giusy@gmail.com), l’Agop (06 3012361 o agop.gemelli@libero.it), l’Alcli (0746 271672 – 0746 790978 o alci@alcli.it).
26-11-2021