Si chiama Varrone Lab il laboratorio che la Fondazione Varrone ha allestito a Palazzo Dosi per il restauro e la manutenzione di un importante pacchetto di opere d’arte recuperate ad Accumoli e Amatrice dopo il sisma del 2016. “Un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato che si può esportare anche in altre città”, l’ha definito il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini intervenendo all’inaugurazione, il pomeriggio del 13 gennaio. Il laboratorio è infatti la seconda azione prevista dal protocollo d’intesa per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali salvati dal terremoto promosso nel maggio 2019 dalla Fondazione insieme ai Comuni di Amatrice, Accumoli, Cittareale e Rieti, la Diocesi di Rieti e dalle Soprintendenze a Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Frosinone, Latina e Rieti, alla Soprintendenza speciale per le aree colpite dal sisma e alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio. La prima azione è del dicembre 2019, ed è stata la pubblicazione del libro Ai piedi della Laga (ed. Fondazione Varrone-Electa); la terza azione è in agenda nel maggio-giugno 2020, ovvero l’apertura di una grande mostra a Palazzo Potenziani con le opere restaurate. Si tratta di un pacchetto di 45 pezzi tra tele, sculture lignee e pale d’altare su cui lavorerà la restauratrice Anna Paola Salvi, sotto la supervisione del dottor Giuseppe Cassio, ispettore di zona della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Frosinone, Latina e Rieti.
21-01-2020